Spazio al Festival della Letteratura Sportiva, anche quest’anno sotto la direzione artistica di Dario Ricci di Radio24, che ospiterà vari scrittori e giornalisti per tavole rotonde che uniranno le tematiche sportive a quelle sociali per un programma ricchissimo che porterà il Festival Rocky Marciano 2018 a toccare…vette inesplorate!
Si parte stasera, 17 luglio, alle ore, 20:30 in via Nicola Marcone con la Serata “Oro Bianco”. Trattasi di una tavola rotonda dal titolo “Dalle Olimpiadi all’Everest: le grandi sfide dei campioni”, condotta dal giornalista Gerardo De Vivo dell’Agenzia radiofonica Area. Ospiti di prestigio Oscar De Pellegrin, campione paralimpico di tiro con l’arco, autore de “Ho fatto centro” (Infinito Edizioni), Antonio Tartaglia (oro nel bob a due Olimpiadi Nagano 1998), Daniele Nardi (alpinista), che racconta la sua carriera, GianMario Bonzi e Dario Ricci, autori di “Oro Bianco” (Infinito Edizioni).
E proprio l’abruzzese Antonio Tartaglia ha una storia molto interessante e una carriera ricca di allori: : 4 Olimpiadi invernali vincendo la medaglia d’oro nel bob a due a Nagano 1998 in coppia con Günther Huber. Vanta inoltre una medaglia d’argento, sempre con Huber, ai mondiali di Sankt Moritz 2007 e tre, di cui due d’oro, agli europei.
L’oro olimpico è l’apice di una carriera per qualsiasi sportivi, ma a quale altro successo è particolarmente legato? “La prima medaglia: era un Campionato europeo in Germania; al termine della prima manche eravamo dietro di 2 centesimi. La vittoria finale mi ha davvero emozionato per due ragioni: primo sono abruzzese, quando c’è da lottare non mi tiro indietro. Il secondo è legato a un aneddoto: scendevamo con il numero 1 e, quindi, ci spettava pista libera e 60 secondi. Di colpo la pista fu bloccata e restammo fermi 5/6 minuti senza sapere il perché… Alla ripresa i secondi da 60 erano diventato 30… Fattori che hanno ancora di più dato un senso spettacolare alla vittoria finale. Poi posso citare il secondo posto al Mondiale perché venivamo da una situazione particolare; in generale però ricordo con piacere tutte le gare in quanto ogni manifestazione ha storie e curiosità con non si possono dimenticare”.
La sua passione per lo slittino nasce da lontano…“Grazie a zio Paolo che mi portava a sciare a Roccaraso. Ricordo quando veniva a prendermi a casa la mattina all’alba per andare in montagna. A lui piaceva tantissimo e con il tempo si accorse che non era lo stesso per me. In realtà quello che mi ha sempre affascinato è stata la velocità: ho praticato atletica, il lancio del peso e del disco e il nuoto. A proposito di acqua, mi definisco un uomo di mare ma il destino ha scelto la montagna per me”. Cosa fa oggi Antonio Tartaglia? “Vivo a Treviso e lavoro in Val Gardena e faccio parte del Centro sportivo Carabinieri a Selva Val Gardena. Diciamo che in principio il mio sogno era fare il Direttore tecnico e, al momento del ritiro, ho studiato per realizzarlo passando prima da preparato atletico, ho frequentato l’Isef, la specialistica in Scienze motorie, poi un Master in Strategie per il business nello sport per arrivare finalmente a fare il Direttore tecnico e scoprire che in realtà non mi piaceva, non era come lo immaginavo. Mi sono così rimesso a studiare e oggi sono masso-fisioterapista nella disciplina dello slittino”.
Appuntamento a Ripa Teatina, il Borgo dei Campioni, per conoscere la sua storia e… tanto altro!
(Dichiarazioni tratte dall’intervista di Francesca Di Giuseppe per Postcalcium)