La grande settimana tra sport e cultura del Festival Rocky Marciano è nel vivo del suo ricchissimo calendario di eventi. Nei giorni scorsi Ripa Teatina si è commossa nel ricordo di Daniele Nardi ed è rimasta incantata dalle parole di Marino Bartoletti, che ha raccontato gli ultimi 50 anni di storia in Italia dimostrando come lo sport sia stato un fondamentale filo conduttore in alcune delle più importanti vicende politiche e sociali del nostro Paese. Nell’ambito del Festival della LEtteratura Sportiva, magistralmente diretto da Dario Ricci, spazio anche ai giovani scrittori con la premiazione del concorso letterario “Storie di Sport”, giunto alla terza edizione e curato da Peppe Millanta e dalla Scuola Macondo che hanno selezionato i racconti vincenti tra i 200 elaborati giunti da tutta Italia. «Cultura, arte e sport sono le peculiarità del Festival e siamo davvero felici dell’apprezzamento ricevuto dai giovani, come testimoniato dalla straordinaria partecipazione al concorso», le parole dell’assessore Palladinetti.
Da questa sera scatta la parte prettamente sportiva della manifestazione, con la riunione pugilistica internazionale che vedrà ben 11 incontri tra le rappresentative nazionali di Italia e Francia con match clou tra Zongo e Faraoni. Saranno presenti nella circostanza come ospiti d’onore Roberto Cammarelle, Rocky Mattioli e l’astro nascente della boxe tricolore Guido Vianello.
Domani, infine, la grande serata dedicata al quindicesimo Premio Rocky Marciano con riconoscimenti alla carriera per Stefania Belmondo e Maurizio Stecca e la presenza degli sportivi abruzzesi più meritevoli nella stagione appena conclusa (D’Aversa, Cavallucci e l’Amatori Pescara), con a sopresa la presenza della grande campionessa di ciclismo Marta Bastianelli.. Sarà la “Regina delle Nevi” la stella tra le stelle che contribuirà a rendere ancor più luminosa la serata finale del Festival 2019 (la chiusura della grande settimana ripese ci sarà domenica pomeriggio con la II edizione de “Corriripa” – III Trofeo Giovanile Ripa Teatina (Campionato Giovanile Acsi su strada – organizzata dall’Asd Runners Ripa).
Dieci medaglie olimpiche di cui 2 d’oro, 3 d’argento e 5 di bronzo: Stefania Belmondo, campionessa dello sci di fondo è una delle atlete più titolate della storia della disciplina.
Stefania, perché la scelta dello sci di fondo e non quello alpino?
“Sono nata in una terra di montagna dove lo sci è lo sport per eccellenza. Diciamo che tutto è iniziato per un motivo economico: lo sci alpino era costoso così papà mi ha proposto di provare il fondo. Mi è piaciuto da subito ed è andata bene”.
Ricordi la tua prima gara?
“Sì, avevo 6 anni e sono arrivata ultima. Era puro divertimento per me in quegli anni”.
E l’ultima invece?
“A Salt Lake City nel 2002 conquistai l’ultima medaglia d’oro nella 15 km a tecnica libera; l’ultima gara vera e propria ai Campionati italiani con il Corpo Forestale. Se mi manca l’agonismo? Certo, tutti i giorni! Ancora oggi sento l’assenza dell’adrenalina che solo lo sport riesce a darti; il fatto di lottare con se stessi e andare sempre oltre: questo mi manca”.
Dieci medaglie olimpiche: una alla quale sei più legata?
“Salt Lake City nel 2002 e ad Albertville nel 1992: in quell’occasione fui la prima donna a conquistare una medaglia d’oro nello sci di fondo. Inoltre ero vicino casa, sentivo il calore del pubblico e le ali sotto gli sci!”.
Tante medaglie, tante piste: la più difficile?
“Più difficile no, magari più impegnativa: ad Oslo”.
Lo sport femminile italiano dà sempre grandi soddisfazioni; hai avuto modo di seguire la Nazionale femminile di calcio?
“Sì e sono molto contenta per loro perché hanno saputo dimostrare grinta e carattere. E’ giusto che abbiamo finalmente la visibilità che meritano. Sono dispiaciuta per la loro uscita dal Mondiale, ma penso che abbiano comunque vinto”.
Sabato sarai a Ripa Teatina per ritirare il Premio Rocky Marciano alla carriera: cosa ti senti dire?
“Sono affezionata all’Abruzzo, da zone come Pescocostanzo viene un mio preparatore. Nella vostra regione ho molti tifosi e persone che mi vogliono bene, mi sento un po’ a casa e sono felice di tornare”.
Si ringrazia Francesca Di Giuseppe di Postcalcium per la concessione dell’intervista alla Campionessa